E' bene chiarire che :
I PROFESSIONISTI NON SONO IMPRESE :
gli Ordini professionali non sono associazioni di imprese
è inaccettabile qualunque tipo di omologazione tra “capitale” e “prestazione intellettuale”, tra cultura e mercificazione dei prodotti;
le professioni intellettuali non sono assimilabili ad attività d’impresa, ma hanno presupposti diversi, regole diverse, obiettivi diversi; difatti sono estranee all’impresa le regole deontologiche, la formazione culturale universitaria, le abilitazioni professionali, le specializzazioni, i criteri di eticità.
Le attività intellettuali hanno peculiarità uniche e che afferiscono il rapporto di natura strettamente fiduciaria tra il cittadino e chi realizza il lavoro intellettuale.
Lo Stato deve tutelare non solo la qualità ma l’esclusività delle professioni intellettuali precisando che ci si debba riferire a professioni protette legate agli interessi pubblici primari e generali alla cui soddisfazione è indirizzato il loro esercizio.
Il professionista intellettuale svolge prestazioni di elevatissima complessità che per ovvi motivi impediscono all’utente di valutarne la qualità del servizio reso e la congruità del prezzo pagato, è per questo motivo che lo Stato garantisce i compensi dei professionisti mediante tariffe minime inderogabili e non contrattabili come invece avviene per le imprese.
Ove fossimo, per errore, assimilati ad imprese, le regole comunitarie ci farebbero perdere ogni diritto a possedere TARIFFE MINIME poiché non sarebbero giustificate da motivi imperativi di interesse generale. (vedi sentenze della corte di giustizia europea)