Desidero farvi leggere queste considerazioni pubblicate nel gruppo operativo FNAILP da un collega ingegnere, che ha tutta la mia stima.
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Faccio l’ingegnere.
Sono quello da cui vieni quando hai quando hai un’idea e non sai come realizzarla o quando ti hanno creato un problema ed hai bisogno di una consulenza per capire come affrontarlo.
Sono quello che ti apre la porta di studio se sei un collega (architetto, ingegnere o geometra) hai realizzato un progetto, lo devi mettere in cantiere ed hai bisogno di analisi energetica, progetto impiantistico, progetto strutturale o controllo sui materiali.
Sono quello che ti apre la porta di studio se sei un avvocato hai una controversia e devi quantificare valori immobiliari, danni o la fondatezza tecnica della tua tesi.
Sono quello che ti apre la porta di studio se sei un commercialista hai un’ipotesi d’investimento e devi quantificare un business plan.
Sono quello che alla fine dice di si se sei un amministratore di condominio hai un qualsiasi problema e non vedi l’ora di trascinarmi nel grande teatro dell’assemblea condominiale ove la varia umanità si assortisce nei più inenarrabili ragionamenti.
Sono quello che chiami con urgenza perché improvvisamente ti sei accorto di un quadro fessurativo (che magari era già lì da anni) e non riesci a dormire se non arrivo io a determinarne il livello di pericolo.
Sono quello che chiami con altrettanta urgenza perché improvvisamente il Comune (o un equivalente ente di controllo) viene a sanzionarti per l’illegittimità di quello che tu credevi fosse solo un “lavoretto”.
Sono quello che lo stato chiama (gratuitamente) nelle emergenze terremoto per elaborare i livelli di agibilità territoriali post sismica.
Sono quello che quando lavora per lo stato ha tutti i doveri e quando lo stato lavora per te … sparisce.
Come altri professionisti “sono uno che per fare il suo lavoro ha studiato tanti anni, poi ha fatto una pratica faticosa e spesso gratuita, e dopo di nuovo l’esame, la gavetta, l’incertezza, la paura, la responsabilità e l’aggiornamento continuo”.
Come altri professionisti “sono uno che per andare a lavoro ogni giorno paga: l’affitto, le bollette, la macchina, la segretaria, la carta, le marche da bollo, il caffè per stare svegli a studiare”.
Come altri professionisti “sono uno che ti fa uscire da studio anche se non hai versato quanto dovuto mentre pensa che nemmeno al discount ti fanno portare via un litro di latte senza averlo pagato”.
Faccio l’ingegnere, forse sono nato per questo e sicuramente lo farò tutta la vita, anche quando Inarcassa si dimenticherà di me, non avrò più la forza di salire su una scala e la vista per accendere un pc.
Faccio l’ingegnere, e “prima di usare questa parola senza sapere quanta sostanza c’è dentro, quanta fatica e passione c’è dietro, ecco prima di usare questa parola devi pensare”.
Poi magari taci e ascolta quello che dico, forse potrei avere la risposta al tuo quesito.
(Alcune frasi sono state “rubate” all’avv. Sara Fusi Serangeli che pubblicamente ed umilmente ringrazio per avermi ispirato. Ing.Andrea Basile)